Allenamento per il patto con i rospi

Che sonno !
Disse Gaara svegliandosi con un lungo sbadiglio.
La luce che filtrava dalle finestre gli aprì delicatamente gli occhi.
Una leggera brezza gli invase la camera da letto e fece correre un brivido lungo la schiena al kazekage.
Era ancora molto presto, neanche le 6 del mattino, e il kage, dopo essersi lavato, vestito e aver mangiato uscì fuoridi casa.
Che fantastica giornata!!
Effettivamente era una giornata spettacolare.
Il sole era alto nel cielo e la temperatura era intorno ai 17°C, perfetta per un combattimento o un allenamento.
Infatti Gaara aveva una settimana di ferie concessagli dall'accademia, e decise di sfruttarla per allenarsi.
Nei giorni precedenti non sopportava il fatto che era l'unico kage che non sapeva fare evocazioni, così decise di apprenderle da solo.
Magari se avesse chiesto l'aiuto a Naruto, l'hokage avrebbe fatto prima, ma l'orgoglio di Gaara non glielo permetteva.
Così, il kage si incamminò verso la foresta al confine di Suna, dove poteva allenarsi tranquillamente, senza che nessuna gli desse fastidio.

Ci volle circa trenta minuti a piedi per arrivare nel luogo desidearato, ma quella camminata rilassò tantissimo Gaara.
Durante il cammino vide dei ragazzi che giocavano allegramente lungo le vie della città.
Sembrava che la guerra non fosse mai esistita, e mai esisterà.
Che venticello fresco.
Il kage appoggiò la giara sulla corteccia dell'albero e disse sottovoce:
Per il momento questa non mi serve, ma è meglio tenersela vicino in caso di eventuali attacchi.
Il kage si allontanò di una decina di metri dal quel grosso olmo che reggeva la sua giara.
Il vento gli muoveva verso destra i suo capelli rossi, mostrando la scritta "amore" che aveva sulla parte sinistra della fronte.
Gaara diede uno sguardo al cielo.
Il vento si sta intensificando, questo non promette nulla di buono.
Infatti numerose nuvole cariche di pioggia stavano venendo minacciose da Ovest.
Meglio cominciare subito prima che mi becchi un bel diluvio.
Il kage si concentrò, pronto ad imparare la nuova tecnica.

Le nuvole avanzavano sempre più minacciose, verso la zona dove stava il kage.
L'ex sennin Jiraya diceva che prima di eseguire questa tecnica bisognava avere il chakra minimo per effettuarla, quindi devo sprecare tutto il resto.
Cominciamo!!!
Il kage si concentrò nuovamente e posizionò le mani nella posizione della tigre: un'ondata di chakra fece "congelare" l'atmosfera cirostante.
A mano a mano il kage stava espellendo del chakra dal suo corpo.
Ormai ne aveva sprecate più o meno cinquanta unità.
Cacchio che faticcaccia sprecare chakra senza usare delle tecniche, ma mi serve, e devo ringraziare il mio ex sensei per avermi imparato a fare ciò.
Si cominciarono a sentire i primi tuoni.
Cazzo adesso pure la pioggia ci si doveva mettere.
Un fulmine squarciò il cielo, per andare a finire su un albero a circa 50 metri dal kage, che si spezzò a metà, davanti agli occhi dell'allenando.
Devo riprendere la concentrazione !!!
Il kage si riconcentrò e iniziò a buttare ancora fuori chakra.
Continuò così ancora per un pò.